giovedì 2 aprile 2009

Programma Politico

ECONOMIA

La nostre proposte saranno rivolte a proiettare gradualmente erivoluzionariamente il nostro Paese verso un ordinamento economico comunista,nazionale, dirigista e pianificato.
a)I grandi settori strategici (energia, telecomunicazioni…), le grandi aziendeproduttive, le banche e i suoi segmenti finanziari (mutui, assicurazioni etc.)devono rigorosamente e perentoriamente subire un processo diNAZIONALIZZAZIONE e STATALIZZAZIONE.
b) per quanto riguarda il sistema delle piccole e medie imprese (industria,artigianato, commercio, servizi, agricoltura) anche queste, devono subire ungraduale e deciso processo di socializzazione e di collettivizzazionetrasformandole in cooperative associate di lavoratori i cui eventuali utili sarannodestinati a “fondi compensativi” da impiegare socialmente nei periodid’emergenza.c) sul piano monetario vogliamo l’immediata uscita della moneta unica europea(l’euro) ribadendo la necessità di adoperare una moneta nazionale la cuiemissione va regolata dalla Banca Centrale di Stato che si propone disalvaguardare il suo potere d’acquisto, di fissare prezzi e tariffe, di evitaredisfunzioni ed eventuali speculazioni che violino l’interesse comune.

LAVORO E GIUSTIZIA SOCIALE

a) Al compimento del 18° anno di età ogni cittadino acquisisce automaticamentelo status di lavoratore, per cui lavorare deve essere un diritto-dovere di tutti,secondo canoni di umanità, partecipazione e libertà.b) Dichiarare illegale e passibile penalmente ogni forma di disoccupazione,lavoro nero e precariato alla base dello sfruttamento capitalistico e delparassitismo borghese (ABOLIZIONE dei contratti a termine e della LEGGEBIAGI)
c) Salari, orari di lavoro, condizioni di lavoro, ferie, sicurezza, previdenza,maternità, malattia, formazione devono essere garantiti egualitariamentesecondo criteri di dignità individuale e avulse da forme di discriminazione socialee sessuale.d) gli orari di lavoro vanno ridistribuiti adeguatamente secondo le concretenecessità produttive nazionali e secondo il principio “lavorare meno lavoraretutti” a parità di salario (max. 35 ore settimanali).

PROPRIETA’

La proprietà privata va ritenuta un’autentica insulsaggine, un veicolo disfruttamento egemonico della borghesia, la leva di comando con cui i fortiprevaricano arbitrariamente sui deboli. Secondo noi, l’unica proprietà ammissibile è quella nazionale, collettiva,popolare. Riguardo alla casa, il diritto di possesso (semi-proprietà) di questa daparte di ogni famiglia lavoratrice (o singolo) è un elemento di garanzia che lo Stato deve naturalmente concedere senza riserve…ed eventualmente anche ilpassaggio di possesso ad un figlio. Lo stesso dicasi per altri beni in uso (auto,vestiti, mobili etc.).Ogni altra forma di accaparramento indebito, di lusso, di appropriazione devedefinirsi illecita ed abusiva…per cui lo Stato provvede alla confisca di tali beniper metterli a disposizione del popolo in base alle necessità collettive.

SERVIZI PUBBLICI E SOCIALI

Servizi sanitari, visite specialistiche e cure di ogni tipo, libri di scuola ed altriservizi di grande utilità sociale devono considerarsi tutti gratuiti.Anche per quanto concerne le strutture di interesse pubblico (scuole di musica,di ballo, gite turistiche, sport, palestre, piscine, biblioteche etc.) devono essereaccessibili a tutti, e quindi, rese gratuite.

ISTRUZIONE

La scuola italiana è da sempre un'istituzione borghese, noi crediamo che sia l'ora di renderla accessibile a tutti e di garantire effettivamente il diritto allo studio.La scuola e l'università devono essere completamente gratuiti e statalizzati.Il materiale didattico deve essere fornito gratuitamente.La scuola deve essere indipendente dalla religione e dai partiti politici, così deve essere eliminata ogni forma di istruzione privata, legata alla chiesa o ad altre confessioni religiose (es. scuola islamica).Bisogna tagliare ogni spreco eliminando sedi distaccate inutili, corsi di laurea con pochi iscritti, docenti e personale scolasticoin esubero.Per contrastare i danni alla salute provocati dalla vita sedentaria e dalla scorretta alimentazione ed il preoccupante aumento dell'obesità nei bambini e nei giovani ed ulteriormente, per onorare la sapiente massima latina "mens sana in corpore sano" chiediamo, per le scuole medie inferiori e superiore, l'aumento ad un minimo di 8 ore settimanali dedicate all'insegnamento dell'educazione fisica.Le ore devono essere suddivise in due giorni settimanali, la scelta dei giorni e di eventuali ore aggiuntive è libera per ogni singolo istituto.Con la reintroduzione della leva militare obbligatoria al compimento del 16 anno di età a tutti gli studenti maschi, possibili abili a svolgere il servizio militare, verrà inviato l'invito a partecipare a un corso di pre-formazione al servizio militare,tenuto nelle stesse scuole, in cui verrà date tutte le informazioni a riguardo. Noi crediamo che la scuola e l'università debbano tornare ad essere "il tempio della cultura" e non un parcheggio per persone incapaci o che non hannovoglia di lavorare.Quest'ultima situazione, purtroppo è anche una causa della società moderna e della situazione giovanile che comprende la perdita dei valori, il lasciarsi attrarredai falsi miti del consumismo borghese, il scegliere di apparire e non di essere.La scuola con il sapere, deve essere il fondamento dell'essere, quindi della persona e del cittadino, deve essere il luogo in cui si forma il popolo e di conseguenza la nazione.L'istruzione, come le altre istituzioni nazionali, in questo momento sono controllate da due "entità": quella cattolica e quella pseudocomunista,entrambe espressioni della borghesia, quindi noi non vogliamo più politicizzazioni ne preferenze nelle selezioni dei docenti, per questo applicheremo una corretta gestione del concorso pubblico nazionale.Chiediamo l'utilizzo di libri di testo non politicizzati e quindi selezionati oppure scritti da persone selezionate dal governo, che quindi garantiscono l'imparzialità dell'istruzione.Si devono creare tutte le condizioni per cui lo studente non abbia più nessuna scusante, in cui il suo andamento scolastico sia prodotto soltanto dal suo impegno e dalle sue capacità. Gli istituti devono possedere libertà e autonomia nelle decisioni riguardo l'amministrazione e la didattica.Dopo i recenti fatti tragici, il pnci chiede propone l’aumento dei controlli, attraverso esperti inviati dal ministero dell'istruzione e dagli organi di sicurezza (vigili del fuoco) per valutare lo stato di sicurezza degli edifici scolastici presenti nello stato.In modo da poter monitorizzare e intervenire immediatamente nel risolvere qualsiasi mancanza e così evitare il ripetersi di passate tragedie.Proponiamo la creazione di movimento studentesco che rappresenti gli studenti e li renda partecipi alle attività e decisioni dei singoli istituti a livello locale, mentre a livello nazionale la rappresentanza, partecipi alle decisioni con il ministero dell'istruzione.La ricerca deve essere il "fiore all'occhiello" dello stato, deve essere un tutt'uno tra industrie e l'università.Proponiamo l’aumento del finanziamento per la ricerca e aumentare l'assunzione in modo da contrastare la cosiddetta espressione: “fuga di cervelli”, tutto questo secondo una regolamentazione che ne garantisca la più estrema correttezza.

FAMIGLIA

La famiglia è una cellula sociale importante perché intermedia tra il popolo el’individuo. Supplisce a talune funzioni socio-educative dei figli che lo Stato dasolo non potrebbe assorbirsi interamente. Tuttavia alla famiglia borghese,patriarcale e reazionaria….noi preferiamo quella moderna ed emancipata…conparità decisionale tra uomo e donna, con concreta condivisione delle singoleresponsabilità, coinvolgimento della stessa alle diverse manifestazioni dirilevanza popolare, collettiva e patriottica.

INDIPENDENZA NAZIONALE E POLITICA ESTERA

Lo Stato Nazionale è una vecchia invenzione della borghesia, tuttavia seconcepito come efficace crogiuolo sociale, come comunità dinamica esocialmente egualitaria, come collettività di popolo accomunata da lingua,cultura, costumi, usi, integrabili ai concetti di base nazionalcomunistici e senzarinunciare alla lotta di classe. Se configurato come baluardo auto decisionale deipopoli contro l’imperialismo, come punto specifico identitario che si oppone allosfiguramento del pensiero unico globale, lo Stato Nazionale va fatto nostro inantitesi alla stessa borghesia diventata oggi cosmopolita e “compradora”.Per questo noi chiediamo l’uscita dell’Italia dalla NATO e dagli altri organismiplurinazionali che mettono in discussione la nostra sovranità soggiogandoci allemene dell’imperialismo e del capitalismo.Inoltre auspichiamo il rafforzamento delle alleanze economiche,politiche emilitari con tutti le nazioni antagoniste allo strapotere americano ,in particolareRussia, Cina, , Cuba, Venezuela, Bolivia ecc.Proponiamo la reintegrazione delle frontiere tolte con l’ingresso nell’UE nonchél’ attivazione del servizio di controllo armato delle stesse da parte dell’esercitonazionale.E ci impegniamo affinché anche altre nazioni seguano il nostro esempio persovvertire gli attuali rapporti di forza internazionali che vedono USA, GranBretagna ed Israele come punte di lancia che difendono tale egemoniaattraverso una politica militaresca-guerrafondaia di sottomissione, aggressione egenocidio.

RAPPORTI CON LA RELIGIONE

Crediamo fortemente nel primato laico della nazione e nella libera espressionedelle diverse confessioni all’interno del territorio nazionale.Al tempo stesso pretendiamo che la religiosità rimanga esclusivamente un fattoindividuale e non interferisca nelle questioni di ordine politico, nazionale,popolare, sociale e morale.Inoltre si chiederà la tassazione del patrimonio ecclesiastico (introduzione dell’icie dell’iva), l’esproprio delle grandi proprietà immobiliari della gerarchia vaticanacon il riutilizzo a fini collettivi.ORDINE SOCIALENoi opponiamo alla concezione individualistica, borghese di sicurezza, la nostravisione di ordine sociale. Fermo restando, come dato di principio, che nellaprospettiva sana di una società comunistica tutti devono liberamente edoverosamente lavorare e contribuire alla produzione nazionale, al progressodella collettività e della classe lavoratrice, non ammettiamo forme di parassitismosociale, di espedienti alternativi di vita e contrari alla legge, di speculazioneegoistica, di arricchimento indebito, di attività criminali ed altro.Tuttavia, nell’attuale dittatura borghese, si scatena veemente il bacillo poliziescoed infetto della repressione… dimenticando che il soggetto singolo è portato adelinquere, a drogarsi, ad autodistruggersi e a distruggere perché essendo essauna società fondata sull’illusione e sul privilegio, non tutti potranno arrivare arealizzarsi…per cui si finisce per offrire il destro ad altri sfiatatoi esistenziali…inprimis la delinquenza (piccola e grande).Quindi, si parte del presupposto, che se non diamo alternative valide che nonsiano però quelle di lavorare sotto la dura sferza padronale per quattro soldigiornalieri e, magari, lasciandoci anche la pelle, sottoponendosi allo sfruttamentoperenne, questa società borghese sarà un pullulare continuo e perenne didisillusi, di disgraziati e repressi pronti ad arricchire le fila dell’inossidabile miliziadelinquenziale che analogamente al caso della mafia, finisce per potenziarsi sinoa commistionarsi con leve massonico - egemoniche di comando azionate dallaborghesia stessa.Quindi chiedere di reprimere….da parte di chi reprime anche sotto altri profili èun’assurda ipocrisia. Come anzidetto, solo nell’ipotesi di un sovvertimentodell’ordine sociale….con l’edificazione di una società comunista imperniata sullavoro emancipato e sulla partecipazione collettiva e popolare…nessun escluso,reprimere i delinquenti avrebbe certamente un senso…non avendo questi altrialibi ai quali appellarsi. Ma il carcere deve, a nostro giudizio, avere anzitutto unafunzione di riabilitare chi ha sbagliato una volta. Al contrario del sistema attuale,dove il carcere ha esclusivamente una funzione repressiva, e non educativa,conseguenza della quale, il detenuto, una volta espiata la pena, avrà scarsepossibilità di reinserirsi socialmente e, ovviamente, in mancanza d’altro, torneràa delinquere.

DIFESA NAZIONALE

Per la difesa della Patria Socialista e della Rivoluzione vogliamo lareintroduzione dell’obbligo del servizio militare continuato per tutti i cittadiniitaliani che hanno compiuto il 18° anno di età.Il nazionalcomunismo è culturalmente contro la guerra, ma ritiene che il diritto didifesa nazionale sia applicato appieno secondo il principio latino “si vis pacempara bellum”…e per questo mira alla costruzione di un “esercito di popolo” inantitesi alla mercenarizzazione professionistica come oggi è in vigore.All’età di 16 anni i potenziali militi riceveranno un’informazione preliminare.Per le donne il servizio militare sarà facoltativo.Ogni anno il milite verrà richiamato per un mese ai “corsi di aggiornamento” finoal compimento del 65 anno di età (similmente al modello Svizzero).Vogliamo il ritiro di tutti i soldati italiani coinvolti su fronti di guerra. Essi verrannoreimpiegati nel servizio di controllo armato dei confini nazionali e presso lefrontiere.Le basi NATO espropriate alla giurisdizione statunitense verranno riutilizzate perle attività strategiche d’interesse nazionale.

IMMIGRAZIONE

La questione dell’immigrazione va stralciata da discorsi deleteri come stirpe,razza, purezza etc. Le razze pure non esistono, siamo tutti il prodotto di variemescolanze, che la storia ha visto più o meno svilupparsi sul crinale delle propriedinamiche, dei suoi eventi, dei suoi rapporti sociali. Va aggiunto, inoltre, che lemigrazioni, sono un motivo conduttore che ha caratterizzato sempre le diverseepoche dell’umanità. Fatta tale premessa analizziamo il fenomeno migratorioattuale. A differenza delle sinistre radical chic trozkiste e pseudo comuniste cheal pari dei flagellati medievali fanno dell’autolesionismo politico la loro principalebandiera, noi come nazionalcomunisti condanniamo l’immigrazione attualeperché indotta e funzionale alle esigenze della borghesia imperialistica allaricerca di nuova mercanzia umana da sottomettere, schiavizzare, metabolizzaresecondo le sue dinamiche di sfruttamento produttivo ed economico. Un modocome l’altro, per aggirare i “pesanti” fardelli di ordine sociale e sindacale che ilavoratori avevano conquistato dopo decenni di estenuanti lotte. E tutto questotra il silenzio corresponsabile e ripugnante di sindacati, moderati di sinistra epseudo comunisti rivoluzionari di cartone che osano parlare di presunti “lavoriche gli italiani ormai non vorrebbero fare” accordandosi sulle identiche note diquella che è diventata musica per le orecchie di borghesi, industriali, padroni,lenoni, caporali e faccendieri vari. Per una sorta di eterogenesi dei fini, oggi talecorsa al ribasso iniziata coi lavori cd umili riservati ai migranti ha finito pertravolgere anche quei settori impiegatizi e lavorativi che gli italianiprediligerebbero, mediante l’estensione a tutti livelli delle normative che i governidittatoriali borghesi hanno scientemente emanato al fine di estendere questanuova forma di sfruttamento che è il precariato.Ma ritornando al nodo immigrazione, noi chiediamo l’introduzione di un vistorilasciato da un ufficio nazionale predisposto, sotto il controllo del ministero delconsiglio.La possibile regolamentazione dei flussi immigratori sarà verificata e stabilitadall’ufficio stesso.Il non rilascio del visto comporta il divieto assoluto di ingresso sul suolonazionale.La violazione, nel caso avvenga, deve essere punita con l’espulsione immediatadel clandestino o con altri metodi che verranno valutati.Base della permanenza di un immigrato sul nostro territorio nazionale deveessere data dalla possibilità di avere una casa e un lavoro stabile evitando dicreare conflitti e tensioni (come avviene oggi) con gli autoctoni.Se questi principi vengono sovvertiti, la persona verrà mediatamente espulsa dalsuolo nazionale con il divieto permanente di rientro.Per eludere invece i fenomeni migratori, che negli stati comunisti erano alquantosconosciuti, la proposta più genuina, semplice e rivoluzionaria sta nell’affrontareil problema alla radice, sostenendo politiche di aiuti fattivi ai paesi poveri da cuiprovengono i disperati, destinate a creare in loco condizioni di sviluppo socialeed economico sostenibile, estraneo allo sfruttamento capitalistico esalvaguardando le loro risorse e la loro terra anche con azioni di guerrigliadall’assalto neocoloniale delle multinazionali colluse col militarismo imperialista ealla grande finanza cosmopolita.

3 commenti:

  1. Condivido praticamente la totalità del vostro programma.
    Sono molto interessato a saperne di più, anche se devo per correttezza specificare che sono un antifascista convinto (lo dico perchè molti accusano i nazbol russi di essere "nazimaoisti").
    Vorrei maggiori delucidazioni circa:
    - c'è una sezione presente o un referente a Roma?
    - come posso tesserarmi? Quanto costa la tessera?
    - L'astensionismo è tattico e momentaneo, o è strategico e quindi non vi candiderete mai?
    - avete già fatto qualche convegno, congresso, assemblea?

    Grazie

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  2. dio mio che confusione, bombacci rispetto a voi era uno stratega illuminato.

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  3. Non c'è una sezione per i contatti, come si fa ad avere ulteriori informazioni?

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